lo stile gotico: architettura

L'aggettivo "Gotico" nasce, posteriormente allo sviluppo del nuovo stile, a segnare il disprezzo dei Classicisti nei riguardi di un'arte ritenuta barbarica e attribuita ai Goti.
L'elemento architettonico che sta alla base della concezione spaziale e costruttiva del nuovo stile sta nella volta a costoloni romanica. Le arcate vengono ridotte in larghezza e e proiettate in altezza con l'adozione dell'arco a sesto acuto, detto poi  gotico (ma già usato da secoli da armeni e siriani), le cui nervature eludono le spinte laterali verticalizzando le forze che, ora, vengono tutte  raccolte da potenti pilastri a fascio.
La muratura esterna perde la funzione strutturale che aveva nelle costruzioni romaniche.
Nei punti esterni in cui premono le residue forze orizzontali gli archi rampanti sostituiscono i contrafforti romanici.
Il coro viene prolungato, il transetto rimane quindi quasi al centro della navata, e ridotto in lunghezza tanto da rimanerne quasi incluso
Viene eliminato il tiburio e la cupola di copertura all'incrocio della navata col transetto
Ritorna l'unità spaziale nell'interno della chiesa, scandita solo dal ritmico susseguirsi della campate a pianta rettangolare.
L'illuminazione è resa intensa dalle grandi finestre che si possono aprire nelle mura perimetrali che hanno ormai perso la loro funzione portante, e che sostituiscono, con le vetrate policrome, i mosaici e gli affreschi parietali.
All'esterno statue, guglie e pinnacoli proiettano ulteriormente in alto la costruzione.
In Italia le uniche costruzioni ad avere un rapporto con lo sviluppo del nuovo stile sono le chiese dei ordine Cistercense (ramo dell'ordine Benedettino) che ha origini nella Borgogna. Rimangono però costruzioni austere, in perfetta sintonia con lo spirito rigoroso dell'Ordine.
 
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