Cobra  1948 - 1951
(EE) - Nome di un movimento artistico internazionale che si manifestò
tra il novembre 1948 e il novembre 1951; è costituito
dalle prime lettere di Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam,
capitali dei paesi donde provenivano gli artisti principali.
C venne fondato a Parigi, l’8 novembre 1948, «nel
caffè sul retro dell’Hôtel Notre-Dame», dagli scrittori belgi
Christian Dotremont (inventore del nome) e Joseph Noiret
dal danese Asger Jorn, dagli olandesi Karel Appel, Constant
e Corneille, cui si uní nel marzo 1949 il belga Pierre
Alechinsky. Nella sua triplice origine, C si caratterizza per
una volontà deliberatamente anticonformista: Dotremont e
Noiret rappresentavano nel Belgio il Centro surrealista rivoluzionario,
Jorn il Gruppo sperimentale danese, Constant,
Appel e Corneille il Gruppo sperimentale olandese fondato
all’inizio del 1948, di cui era portavoce la rivista «Reflex».
Un certo spirito surrealista quanto mai vivo (gusto dell’elaborazione
collettiva e della spontaneità) corrispondeva all’atteggiamento
sperimentale che, subito dopo la guerra, artisti
giovani sentivano la necessità di adottare contro i dogmatismi
dell’astrattismo geometrico e del realismo socialista.
C’erano stati precedenti contatti: a Parigi, nel 1946, Constant
incontrava Jorn, che garantiva il legame tra Amsterdam
e Copenhagen. I tre olandesi vi esposero insieme ai danesi,
notevolmente piú anziani dei loro compagni. Jorn, Carl
Henning Pedersen, Else Alfelt, Ejler Bille, Erik Ortvad, gli
scultori Henry Heerup ed Erik Thommesen, cui si aggiunsero, in occasione di manifestazioni di C, Egill Jacobsen,
Mogens Balle, Svavar Gudnason. Jorn, Jacobsen e soprattutto
Pedersen (Uccello giallo, 1946: conservato a Aalborg)
apportarono a C gran parte della sua tematica e della sua libertà
d’interpretazione poetica, nella quale gli esempi di
Kandinsky, Klee, Miró contano certo molto, ma risultano
raddolciti e assimilati dalla tradizione vivace dell’arte popolare
scandinava, il cui senso del meraviglioso non è senza
affinità col surrealismo di Miró: il sole, la luna, la donna e
l’uccello, e piú in generale un bestiario semifantastico, sono
i motivi privilegiati di C.
L’esperienza surrealista di Dotremont e di Noiret giustifica
d’altro canto la fusione tra l’espressione letteraria e l’espressione
artistica in Jorn, Corneille, Constant, Alechinsky e Pedersen
(il quale aveva pubblicato nel 1945 le sue Droemmedigte
(poesie-sogni), accompagnate da litografie, nonché la
creazione di opere a partecipazione collettiva: la Capigliatura
delle cose (1948-53), «quadro-parole» di Jorn e Dotremont;
Cobra modification (1949: coll. priv.), quadro cui
hanno posto mano Jorn, Constant, Appel, Corneille. C pubblicò
una rivista (dieci numeri), opuscoli (Le Petit Cobra),
volantini (Le Tout Petit Cobra), rivendicando all’atto del dipingere
la sua autenticità (Soggetto pittoresco o soggetto pittorico?,
per Signac), e quindici piccole monografie in danese
e in francese (Copenhagen 1950). I promotori di C desideravano
che esso restasse aperto ai tentativi che presentassero
qualche analogia con il loro sforzo, rispettando cosí
il doppio carattere internazionale e sperimentale che aveva
presieduto alla fondazione del movimento: gli olandesi del
gruppo Reflex (Rooskens, Brands, Wolvecamp), seguiti da
Lucebert, ne vennero a ingrossare le fila, e cosí pure l’islandese
Gudnason, l’inglese Stephen Gilbert, il tedesco Karl
Otto Götz, lo scultore americano Tajiri, lo svedese Österlin,
i francesi Doucet e Atlan, i belgi Jan Cox, Ubac, Pol
Bury, Hugo Claus. Sin dal mese di marzo del 1949 ebbe luogo
una prima mostra presso il seminario di belle arti di
Bruxelles (Il fine e i mezzi), seguita nel novembre dello stesso
anno da quella dello Stedelijk Museum di Amsterdam e
nell’ottobre-novembre 1951 da quella del Palazzo delle belle
arti di Liegi, col concorso di Miró, Bazaine, Lam, e degli
scultori Giacometti e Lardera. In occasione della mostra si
tenne un piccolo Festival del film sperimentale ed astratto:
questa fu l’ultima manifestazione del gruppo, dopo la quale
C si dissolse. Malgrado il numero degli espositori e la varietà
delle tendenze (presenti tutte le sfumature, dall’astrattismo
lirico alla figurazione poetica, tinta di surrealismo nella tradizione
di Klee e di Miró), i partecipanti furono, essenzialmente,
gli artisti di C. Ma per i danesi (in particolare jacobsen
e Pedersen) C fu soltanto una fase di un’evoluzione
iniziata parecchi anni prima, e che confermava la maturità
della loro arte. Jorn, di sensibilità piú mobile ed inquieta,
attraversò molte fasi: il disegno serrato delle composizioni
del 1947 e del 1948, nel cui cromatismo predominano gli azzurri
e i verdi (i Malcontenti, 1948: coll. priv.), cede il passo
verso il 1950 a una fattura piú ampia, mentre la tavolozza
s’incupisce (La luna e gli animali, 1950: Parigi, coll. priv.).
Per gli olandesi e Alechinsky, C era un punto di partenza;
benché le loro realizzazioni siano spesso assai vicine le une
alle altre, alcune presentano un diverso orientamento e mostrano
itinerari personali. Corneille e Constant dànno prova
di felicissima inventività. Il primo, molto attratto dalla
poesia surrealista e lettore di Bachelard, orna le sue pitture,
guazzi, acquerelli e incisioni con prose leggere (Vele dappertutto,
occhi d’oro, 1949: coll. priv.); benché come i suoi amici
tragga ispirazione dalla natura, lo affascinano però la città
e i suoi volti, quelli dell’Amsterdam del tempo (la Città-souvenir
di Amsterdam, 1950: Haarlem, Museo Frans Hals). Nel
1950 e nel 1951 i disegni dell’Imagination effrayante e alcuni
guazzi mostrano l’essere umano in preda ai suoi mostri,
o perseguitato dalla malignità del destino d’Incendio, 1950:
coll. priv.). Dotato di robusto talento, Appel è il meno influenzato
dalla letteratura; scultore e pittore, fa risaltare mediante
tinte pure i suoi rilievi di legno sommariamente intagliati,
presentando nei quadri una figuratività veemente,
al tempo stesso espressiva e semplificatrice nel disegno e nel
colore (Grido di libertà, 1948: coll. priv.). Nel corso dell’evoluzione
di C la sua tavolozza rimane altrettanto vivace, ma
la sua composizione si fa piú elegante, nell’equilibrio delle
linee e delle superfici (Madre, bambino e grande uccello, 1951,
guazzo: Haarlem, Museo Frans Hals). Alechinsky, beniamino
del gruppo, è interessato soprattutto dalle ricerche grafiche,
interesse poi confermato dall’evoluzione della sua carriera.
Accanto ad acqueforti il cui insolito umorismo ricorda
Klee (i Mestieri, 1948), una litografia come Bianco calce (1950) si accosta alla scrittura spontanea dell’Estremo
Oriente. C fu il piú importante movimento europeo del dopoguerra,
nel quale si fusero tutte le tendenze moderne
(astrattismo, surrealismo, espressionismo), in quanto ciascuna
di esse conteneva di essenzialmente dinamico; spesso
seguendo un espressionismo la cui poetica virulenta, ma anche
sognante, si distingue da tutto ciò che l’aveva preceduto.
D’altra parte C, associazione di artisti e poeti dell’Europa
del Nord che si contrappone all’estetica in auge a Parigi,
sceglie tuttavia questa capitale come uno dei suoi luoghi
fondamentali e il francese come sua lingua elettiva, e fornisce
cosí l’esempio di una simbiosi culturale senza equivalenti
nel xx sec. Gli artisti di C sono ben rappresentati a Aalborg,
Haarlem (Museo Frans Hals), Amsterdam (sm) e
Schiedam. [Einaudi]
Alarte: appunti di storia dell'arte
HOME | quadro sinottico | periodi | sequenze video

Questo sito è nato come uno strumento di studio personale della Storia dell'Arte, quando, già oberato da molti impegni, decisi di affrontare quello che pareva l'ultimo concorso a cattedra. Avevo bisogno, necessariamente, vista la mole enorme di informazioni cui la materia è oggetto, di organizzare razionalmente gli argomenti per creare una memoria strutturata di risorse, riflessioni e materiale personale.

Il sito non offre alcuna garanzia assoluta relativamente all’accuratezza, all’attualità o alla completezza delle informazioni o dei materiali contenuti. Vi invito quindi ad approfondire con altre fonti le informazioni presenti.

I contenuti sono costituiti da risorse che potrebbero essere soggette a diritto d'autore. Chi utilizza il sito SI IMPEGNA perciò ad utilizzare ogni suo contenuto esclusivamente ad uso personale per la riflessione culturale e l'attività didattica.

Per motivi tecnici questo sito utilizza i cosiddetti cookies cioè frammenti di codice che, tramite il browser di navigazione, vengono memorizzati nella posizione predefinita del dispositivo in uso (maggiori informazioni).

Informazioni: scrivi