artista

Joseph Beuys

(1921 - 1986)

Joseph Beuys Profilo biografico a cura di Ambra Stazzone “L'elemento più importante per colui che guarda i miei oggetti è la mia tesi fondamentale: ogni uomo è un artista. È anche il mio contributo alla storia dell’arte”. Joseph Beuys Joseph Beuys nacque il 12 maggio 1921 a Krefeld, in Germania. Trascorse l’irrequieta giovinezza a Kleve, città del Basso Reno dove viveva la famiglia, in un ambiente cattolico e piccolo borghese. Nel 1940, subito dopo l’esame di maturità, fu chiamato alle armi e prestò servizio come bombardiere da picchiata in Russia, in Ucraina e in Crimea, dove nel 1943 il suo aereo, colpito, precipitò. Il suo compagno morì e Beuys fu soccorso dai tartari, che lo curarono ungendogli le ferite con grasso animale e avvolgendolo nel feltro. Sin dalla fine della guerra Beuys si dedicò all’elaborazione del “concetto ampliato dell’arte” dal quale deriverà la sua “scultura sociale”, rivolgendosi costantemente alle teorie di Rudolph Steiner, il fondatore dell’antroposofia. Nel 1953, durante gli studi presso l’Accademia Statale d’Arte di Düsseldorf, tenne la sua prima personale - con disegni, xilografie e sculture - a Kranenburg, all’interno della casa dei fratelli Van der Grinten, i suoi primi collezionisti. Nel corso degli anni successivi attraversò una grave crisi depressiva superata la quale, nel 1959, sposò Eva Wumbach. Due anni più tardi si trasferì con la moglie da Kleve a Düsseldorf, dove era stato nominato professore di scultura presso l’Accademia Statale d’Arte; lo stesso anno nacque il figlio Wenzel e tre anni dopo la figlia Jessyka. Insegnò presso l’Accademia fino al 1972 quando fu licenziato a seguito dell’occupazione della segreteria dell’istituzione attuata, insieme a numerosi studenti, allo scopo di protestare contro il numero chiuso di iscrizioni. Numerose proteste e dichiarazioni di solidarietà, sia in Germania che all’estero, precedettero la battaglia legale che Beuys vinse solo nel 1978. Nel 1962 iniziò la sua attività con il movimento Fluxus; l’anno successivo organizzò presso l’Accademia di Düsseldorf il Festum Fluxorum Fluxus, un concerto al quale presero parte tutti i personaggi di maggior rilievo del movimento. Egli stesso vi partecipò il 2 febbraio con la Composizione per due musicanti e il giorno seguente con la Sinfonia siberiana primo tempo; il 18 luglio dello stesso anno, in occasione di una conferenza di Allan Kaprow sull’happening, presentò la sua prima performance con il grasso presso la Galerie Rudolf Zwirner a Colonia. Nel 1964 prese parte a Documenta 3 di Kassel con disegni e sculture prodotti dal 1951 al 1956. In luglio presso il Politecnico di Aquisgrana si svolse il Festival della nuova arte - Actions / Agit-Prop / De-Collage / Happening / Events / Antiart / l’Autrisme / Art Toto / Reflexus: fu in quell’occasione che Beuys acquistò una notevole fama internazionale. In novembre l’azione Il silenzio di Marcel Duchamp viene sopravvalutato (interpreti, oltre Beuys, Wolf Vorstell, Tomas Schmit e Bazon Brock) venne trasmessa in diretta dal secondo canale della televisione tedesca. In agosto nel castello di Charlottenburg a Copenhagen eseguì il suo primo assolo Fluxus, Il capo, che replicò il 1° dicembre alla Galerie René Block a Berlino. Il 5 giugno dell’anno successivo partecipò all’happening di ventiquattr’ore svoltosi presso la Galerie Parnass a Wuppertal con un’azione Fluxus intitolata E in noi... sotto di noi... sottoterra...; il 26 novembre dello stesso anno presso la Galerie Schmela a Düsseldorf ebbe luogo l’azione intitolata Come spiegare i quadri a una lepre morta. Quadri alle pareti, un abete secco al centro della sala. Beuys, seduto su una sedia all’ingresso con in braccio una lepre morta, si versò del miele sul capo per incollarvi diverse foglie d’oro. Successivamente avvicinò la lepre ai quadri e iniziò a parlarle. Interruppe la spiegazione diverse volte per fare un giro della galleria, sempre con la lepre in braccio, scavalcando l’albero. Nel 1966, il 14 e il 15 ottobre, presso la Galerie 101 Gruppe Handwagen 13 a Copenhagen ebbe luogo la sua azione Divisione della croce, Eurasia e Trentaquattresimo movimento della sinfonia siberiana: due settimane dopo la replicò presso la Galerie René Block a Berlino. Nel 1967 dal 13 settembre al 29 la sua opera completa fu raccolta nella mostra Processo retrospettivo 1, esposta presso lo Städtische Museum di Mönchengladbach e successivamente entrata a far parte della collezione Ströher. Nel 1968 fu invitato a Documenta 4 di Kassel dove presentò una Scultura spaziale. L’anno seguente sono da ricordare due performance: Io tento di lasciarti alla Galerie René Block di Berlino (27 febbraio) e Ifigenia/Tito Andronico (29 e 30 maggio), presentata a Francoforte in occasione di Experimenta 3. Nel novembre del 1970 realizzò l’azione Oggetto del venerdì la lisca di pesce arrostito presso la Galerie Eat-Art a Düsseldorf, in quel momento diretta da Daniel Spoerri, e diede avvio al suo lavoro, autobiografico e in progress, intitolato Arena; lo stesso anno i lavori della collezione Stöher vennero dati in prestito permanente all’Hessisches Landesmuseum di Darmstadt. Nel 1971 per Azione nella palude si tuffò in una palude nei pressi di Ostenda denunciando il disastro ambientale che avrebbe rappresentato la sua bonifica. Nel 1972 per Documenta 5 fu presente a Kassel per cento giorni - l’intera durata della manifestazione - durante i quali tenne aperto un ufficio informazioni della sua Organizzazione per la democrazia diretta attraverso il referendum popolare, fondata l’anno precedente. Nel 1974 a Düsseldorf, insieme a Heinrich Böll, diede vita alla FIU - Free International University; nello stesso anno presentò l’azione I like America and America likes me alla René Block Gallery a New York, all’interno di uno spazio che condivise con un coyote dal 23 al 26 maggio. Tra la fine del 1974 e l’inizio del 1975 realizzò un libro con più di duecento disegni, oggi alla Dia Art Foundation di New York. Nel 1976 rappresentò la Germania alla XXXVII Biennale di Venezia con un lavoro intitolato Fermata del tram I: l’anno successivo a Kassel partecipò a Documenta 6 con il lavoro Pompa di miele sul posto di lavoro; inoltre fu nuovamente presente per tutti i cento giorni della manifestazione con il suo ufficio informazioni della Free International University e dell’Organizzazione per la democrazia diretta attraverso il referendum popolare. Due anni dopo fu l’unico rappresentante tedesco alla XV Biennale di Sao Paulo, dove espose Brazilian Fond (Fond V); contemporaneamente fu allestita una sua importante retrospettiva presso il Guggenheim Museum di New York. Partecipò alla XXXIX Biennale di Venezia del 1980 con il lavoro Il Capitale, 1970-1977. Sempre nel 1980 diede vita a Bolognano, in Abruzzo, all’operazione Difesa della natura che vide la partecipazione al suo fianco di studenti, intellettuali e contadini; comprese molti lavori, dei quali il principale fu la Piantagione durato quattro anni e consistente nella trasformazione, tramite l’inserimento di alberi e arbusti in via di estinzione, dell’intera azienda agricola di Buby Durini e Lucrezia De Domizio. Nel 1981 Beuys presentò il lavoro Grond sia al Musée d’Art Moderne de la ville de Paris che al Museum Boymans-van-Beuningen di Rotterdam. Nel 1982, in occasione dell’inaugurazione di Documenta 7, iniziò il progetto 7000 querce, che consisteva nel rimboschimento della città di Kassel. Beuys spiegò la sua azione con le seguenti parole: “Io penso così, che il piantare queste querce non sia solamente un atto della necessità ecologica, cioè una relazione puramente materiale-ecologica, bensì tramite esso deve risultare un concetto di ecologia ampliato e questo deve aumentare col passare degli anni, perché noi non vogliamo mai più porre fine 'all’azione piante'! La piantagione di settemila querce rappresenta solo un inizio simbolico, e per questo inizio simbolico io necessito anche di una pietra miliare, questa colonna di basalto. In un’azione come questa ci si riferisce alla trasformazione della vita di tutta la società e dell’intero spazio ecologico”. L’ultima quercia fu piantata, com’era nel progetto, cinque anni dopo in occasione dell’inaugurazione di Documenta 8, sebbene non da Beuys, scomparso l’anno precedente, bensì dal figlio Wenzel. Il 6 giugno del 1984 la Fondazione Amelio inaugurò nella villa Campolieto a Ercolano la mostra Terrae Motus, con opere di venticinque artisti tra le quali l’installazione Terremoto in Palazzo di Beuys. Il 23 dicembre del 1985, presso il Museo di Capodimonte di Napoli fu inaugurata l’installazione Palazzo Regale. Alle pareti della vasta sala espositiva erano poste sette grandi lastre rettangolari in ottone ricoperte di lamina d’oro, al centro - sebbene in posizioni non simmetriche - due vetrine con i montanti in ottone, anch’esso dorato. All’interno di esse diversi oggetti: residui di azioni e ricordi. A proposito del lavoro, Beuys dichiarò: “Il palazzo che noi abbiamo prima conquistato e poi reso degno di abitare è la testa dell’uomo, la nostra testa. L’idea del Palazzo Regale era contenuta in moltissimi dei miei lavori precedenti. Questo lavoro ha una componente simbolica molto marcata: volevo infatti porre in rilievo due elementi sempre presenti nelle mie opere, che ritengo debbano trovarsi in ogni azione umana. Si tratta della solennità nell’autodeterminare la propria vita e i propri gesti, e anche della modestia presente in ogni istante nelle nostre azioni e nel nostro lavoro”. Palazzo Regale fu l’ultima installazione di Beuys e può essere considerata il suo testamento spirituale. Morì un anno dopo, il 23 gennaio 1986 a Düsseldorf, a seguito di un attacco cardiaco. Tra le retrospettive dedicate da allora al suo lavoro è da ricordare quella curata da Harald Szeemann e allestita tra il 1993 e il 1994 alla Kunsthaus di Zurigo, al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid e al Centre Georges Pompidou di Parigi. (http://www.altamiragallery.it/beuys/)

 
Joseph Beuys, Pietra olearia
1960 Joseph Beuys
 Contemporaneo 
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